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Finocchiona IGP
L’Indicazione Geografica Protetta è il marchio di qualità europeo che tutela e garantisce allevatori, produttori e consumatori.
L’Unione Europea, dopo attente verifiche, ha riconosciuto nel 2015 alla Finocchiona ’IGP (Indicazione Geografica Protetta) certificando il profondo legame con il territorio in cui si produce; il rispetto di una lavorazione solo toscana secondo la ricetta tradizionale; la garanzia che ogni prodotto marchiato IGP risponda a precise caratteristiche qualitative e organolettiche.
Ogni singolo processo quindi viene eseguito secondo le rigide regole, imposte dal Disciplinare di produzione, approvato dall’Unione Europea.
A vigilare sul rispetto di queste regole e sulla garanzia di mettere sulla tavola un prodotto di qualità certificata sono: l’organismo di controllo indipendente e terzo al Consorzio, incaricato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed il Consorzio tutela Finocchiona IGP.
Curiosità.
Lo sapevi che l’organismo di controllo svolge ispezioni e verifiche periodiche nelle aziende autorizzate alla produzione della Finocchiona IGP?
I controlli assicurano la vigilanza sul processo produttivo e sul prodotto finito, affinché la qualità del marchio IGP sia rispettata.
Le origini della Finocchiona IGP
La paternità di questo salume è rivendicata sia da Campi Bisenzio che da Greve in Chianti. Le sue origini affondano nel lontano Medioevo, quando, per sopperire all’uso del più raro e costoso pepe, si pensò bene di aggiungere all’impasto dei semi di finocchio, più facilmente reperibili, convenienti e adatti anche a nascondere l’eventuale deterioramento della carne, visto il loro forte aroma.
Come si prepara. Gli ingredienti della finocchiona igp
Nasceva così la finocchiona, preparata, secondo la tradizione toscana, con parti scelte del prosciutto, della pancetta, del guanciale e delle spalle del maiale che vengono macinate, miscelate con vino rosso e trattate con sale, pepe, finocchio e aglio.
Alla fine del processo (che avviene ancora oggi manualmente), l’impasto viene insaccato in budello cieco di manzo e lasciato stagionare per circa 5 mesi.
La finocchiona igp tra passato…
I chiantigiani sono soliti affermare: come gli abili parrucchieri sono capaci di far sembrare piacente anche la donna più brutta, così l’aroma della finocchiona è capace di camuffare il sapore anche del più imbevibile vino.
Il detto allude ad una curiosa usanza popolare: alla fine del XIX secolo i nobili fiorentini che non avevano terre coltivate, si recavano nelle campagne intorno a Firenze, a comprare il vino dei contadini.
Questi, di solito molto ospitali, accoglievano i possibili clienti con una buona colazione a base di pane, finocchiona e un bicchiere del vino rosso che doveva essere venduto.
Le spezie e il forte aroma della finocchiona servivano in realtà ad alterare il palato e confondere l’olfatto dei nobili acquirenti che avrebbero certamente comprato il vino valutandolo ottimo e privo di difetti.
…e presente
Oggi, la finocchiona igp è utilizzata per preparare antipasti o semplici merende. Se non l’hai mai assaggiata ti consiglio di gustarla con il pecorino fresco toscano e un buon pezzo di schiacciata.
In cucina puoi abbinare la finocchiona Toscana igp poi a svariate verdure cotte (come spinaci, rape e fave) o altrimenti scaldarla leggermente e consumarla su fette di polenta grigliata. Provala, e non te ne pentirai.